giovedì, Novembre 21, 2024
CONFEDERAZIONE ITALIANA DELLA DANZA (ConfederDanza - CID)
Rete Sociale di Arte Tersicorea, Cultura, Sport, Salute, Tempo libero e Formazione professionale
Membro italiano associato all' INTERNATIONAL DANCE COUNCIL (CID - UNESCO)
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Renato Greco: sostenere i centri danza privati

DANZA ITALIANA: NECESSARIE REGOLE E RICONOSCIMENTI PER TUTTI I SETTORI
ANCHE, IN PARTICOLARE, PER LE SCUOLE DI DANZA PRIVATE, FINORA INVISIBILI

Insostenibile la precarietà della più diffusa realtà, quella dei piccoli centri danza presenti in tutto il Paese, che coinvolgono direttamente una platea molto più vasta di addetti e di appassionati di tutti i ceti sociali 


L’universo della danza comprende tante realtà, anche molto diverse tra loro – per origine, evoluzione e singolarità – tutte però riconducibili ad un mondo che riesce a mettere positivamente insieme arte, spettacolo, innovazione e sviluppo culturale, pratica motoria, salute e aggregazione sociale di massa.

La Confederazione Italiana della Danza (CID / Confederdanza) è nata dall’unione di diverse sigle, enti e organizzazioni, di professionisti e amatori, proprio per affermare l’ESIGENZA DI CONSIDERARE IL SISTEMA COREUTICO E TERSICOREO IN MODO UNITARIO, a prescindere dalle differenze di stili e di ruoli tra i diversi soggetti. L’obiettivo è di affiancare gli Organi Governativi per rivalutare e riconfigurare questo comparto artistico e culturale, professionale, sportivo e amatoriale, nella sua interezza e non più in modo disarticolato, settoriale e non equilibrato.

Assistiamo da sempre a premure legislative che in concreto garantiscono fondi e sostegno a istituzioni, enti, fondazioni e compagnie di una certa importanza. D’altra parte viene invece trascurata la porzione più consistente del movimento, che fa capo a decine di migliaia di scuole di danza private, maestri, associazioni e compagnie che raramente hanno modo di garantire la sopravvivenza delle proprie attività e un reddito per ballerini-e, insegnanti, coreografi e altri operatori che vi si dedicano quotidianamente in modo professionale. Ciò accade nonostante sia proprio questo gran numero di addetti a portare avanti la più considerevole e diffusa mole di attività creativa e operativa: non solo in termini di massa, quantitativi, ma anche di qualità, permettendo la crescita di tanti talenti, l’impiego di figure specialistiche (che altrimenti non possono trovare spazio nel chiuso e ristretto mondo della danza istituzionale e d’élite) e la produzione di un enorme flusso culturale e aggregativo, in molte realtà anche in contrasto ad evidenti situazioni di disagio sociale.

Gli aspetti legati alla pratica motoria, all’educazione e alla cura del corpo e della salute sono senz’altro un elemento intrinseco e comune a tutte le scuole di ballo e danza. Diversamente, la vocazione sportiva, nel senso puramente agonistico, è la caratteristica che distingue quelle associazioni e palestre che preparano allievi e allieve per partecipare a competizioni e campionati delle varie specialità. Eppure solo il settore della danza sportiva gode di agevolazioni ad hoc, tanto da costringere di fatto le scuole di danza accademica e artistica – classica, moderna e contemporanea, ma anche etnica, urbana, eccetera – a ricostituirsi, per semplice convenienza, sotto forma di associazioni sportive dilettantistiche (Asd), sebbene le loro finalità siano sostanzialmente diverse. Rivolte piuttosto al mondo dell’arte, dello spettacolo dal vivo, alla sperimentazione artistica – anche interdisciplinare e interculturale – nonché alla promozione dei valori culturali, etnici e tradizionali, che sono tesoro dei popoli, dei paesi e delle generazioni di riferimento. Questo è solo un esempio, tra i tanti aspetti su cui è necessario riflettere e attuare interventi di riequilibrio normativo in questo comparto della Cultura, dell’Arte e dello Spettacolo.

Sono tante le galassie che appartengono al firmamento della danza, tutte certamente meritevoli della stessa considerazione sociale e di pari dignità e opportunità. Parliamo di vite spese per la danza: con capacità e competenze specialistiche (acquisite negli anni, senza alcun tipo di supporto e aiuto, se non dalle famiglie, dalle associazioni di base e dai loro insegnanti), con mirabile impegno ed estrema dedizione, dimostrata anche in periodi di enorme difficoltà come quello attuale. Meritevoli appunto di quella considerazione di cui non troviamo riscontro nelle scarse e scoordinate normative e leggi vigenti, in particolare nei parametri dei meccanismi applicativi, che sembrano tarati appositamente per favorire determinate realtà senza tener conto delle altre.

La libertà non si può coniugare col disinteresse e l’abbandono. Siamo quindi ad affermare la necessità di un profondo cambiamento, ritenendo che lo Stato debba fare la sua parte con una RIFORMA QUADRO, affinché tutto il mondo tersicoreo possa ottenere un suo complessivo riconoscimento e il giusto ordinamento, dalle istituzioni più storiche e blasonate alle libere iniziative spontanee, individuali e collettive, che riescono a coprire l’immenso fabbisogno di benessere culturale e sociale in tutto il territorio nazionale, in ogni fascia di età e di popolazione.

La grande famiglia della Danza ha necessità che qualcuno ascolti e sappia ascoltare e la nostra richiesta ai Decisori Pubblici e alle Forze Politiche è di voler finalmente inquadrare il fenomeno Danza in modo completo e per la sua giusta importanza e utilità sociale: con una legislazione organica, mirata alla tutela e allo sviluppo delle opportunità per i giovani, alla divulgazione dei suoi valori, all’inserimento nei percorsi dell’istruzione pubblica, alla certificazione dei titoli professionali e di merito, all’eliminazione delle disparità di trattamento e considerazione tra i diversi settori e per il generale interesse pubblico di partecipazione attiva, in condizioni di uguaglianza e pari opportunità, senza alcun tipo di discriminazione.

Tutto ciò, e non solo – essendo l’Arte, la Cultura, lo Sport e la Salute dei veri e irrinunciabili diritti di cittadinanza – per facilitare e tutelare le possibilità di divulgazione e accesso da parte di praticanti amatoriali; per salvaguardare i diritti di chi lavora nell’ambito della danza con sistemi e programmi di istruzione, aggiornamento, valutazione e omogenea certificazione per il riconoscimento professionale, l’avviamento e gli sbocchi occupazionali e di carriera, anche ai futuri fini pensionistici; per facilitare i progetti e i rapporti di collaborazione con le istituzioni scolastiche e le amministrazioni pubbliche; per promuovere la diffusione, il coordinamento e la pratica della danza intesa come linguaggio universale e strumento educativo di integrazione, benessere e sviluppo della personalità dell’individuo.

La Confederdanza offre piena collaborazione per proporre soluzioni e miglioramenti normativi mirati a risolvere i problemi del mondo della danza e all’attuale stato di emergenza e insostenibile precarietà delle scuole e delle compagnie.

In primo luogo segnala al Governo, alla Commissione e ai Parlamentari di tutti i Gruppi Politici l’urgenza di concreti interventi, compresa l’importanza di inserire nel Tavolo Permanente della Danza – recentemente istituito dall’On. Ministro, Dario Franceschini – anche una autorevole e proporzionata rappresentanza delle organizzazioni delle scuole di danza private, dei danzatori, dei maestri e dei coreografi che vivono del loro mestiere, senza far parte del riverito e accreditato mondo che può contare su importanti sovvenzioni e finanziamenti pubblici e privati, nonché di strutture logistiche e amministrative. In quel Tavolo siedono delle personalità di tutto rispetto e per questo ci dobbiamo complimentare, bisogna però evidenziare che in maggioranza si tratta di eccellenze ma anche di eccezioni, che possono conoscere solo in minima parte e, quindi, non possono rappresentare la diversissima condizione, l’esperienza e gli interessi della realtà più diffusa: quella dei piccoli centri danza presenti in tutto il Paese, che raggiungono e coinvolgono direttamente una platea molto più vasta di addetti, appassionati e pubblico di tutti i ceti sociali.

Occorre prendere atto che oggi, in Italia, l’insegnamento diffuso della danza è affidato pressoché generalmente alle scuole private. Sarebbe ora che lo Stato inizi ad esercitare il proprio ruolo di servizio e di garanzia, come si fa per altre arti e professioni, come del resto scritto nella Legge 175/2017, di cui siamo ancora in attesa dei decreti attuativi. È solo un ulteriore esempio di vuoto legislativo, anzi di incompiutezza pratica, a cui la Confederazione Italiana della Danza desidera ovviare presentando delle sue proposte: a tutela dell’utente consumatore, dei maestri e dei coreografi, onde consentire l’inquadramento professionale anche ai fini pensionistici e per garantire tutti i diritti.


info:  
cid@confederazioneitalianadanza.org 

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Scheda sintetica a cura di Oscar Bonavena.

  • Le scuole di danza private sono una realtà molto articolata e capillarmente diffusa sul territorio che produce:

    ARTE E CULTURA

  1. Salvaguardia, sviluppo e incremento del patrimonio storico e culturale nazionale legato al balletto ed all’arte coreutica in generale
  2. Istruzione, formazione, sviluppo delle capacità critiche
  3. Educazione al godimento di opere artistiche (coreutiche, musicali, teatrali, pittoriche ecc.)
  4. Arricchimento culturale personale

    INTERAZIONE CON ALTRE ARTI

  5. L’insegnamento della danza è spesso correlato ad altre discipline artistiche quali recitazione, canto, musica (opera; musical, teatro-danza)

    OFFERTA FORMATIVA

  6. Attività integrative extra scolastiche
  7. Attività fisica controllata

    PREVENZIONE DEL DISAGIO SOCIALE

  8. Attrae l’interesse di strati giovanili altrimenti dispersi, educando alla condivisione di spazi e tempi e stimolando la cura della persona e l’autodisciplina
  9. Sottrae a possibili devianze giovani di fasce sociali più deboli, in particolare in territori particolarmente vulnerabili
  10. Partecipazione ad esperienze associative d) Rafforzamento del tessuto sociale

    OCCUPAZIONE

  11. È il primario serbatoio di approvvigionamento di ballerini da parte delle compagnie professionali di danza;
  12. Nelle scuole di danza private si formano gli allievi che, proseguendo gli studi in scuole specialistiche, pubbliche e private, nazionali ed internazionali, ambiscono a diventare a loro volta insegnanti di danza;
  13. A prescindere dalla forma giuridica in cui sono costituite e dalla loro dimensione impiegano a diversi livelli di impegno insegnanti delle diverse discipline coreutiche e artistiche, collaboratori, musicisti, personale di supporto gestionale-organizzativo, logistico, maestranze ecc.
  14. Sbocco professionale per diplomati/laureati nella scuola di danza pubblica (Accademia Nazionale di Danza) e nelle scuole di fondazioni lirico-sinfoniche e) Occupazione per ballerine/i pensionati.

    ECONOMIA

  15. Flussi economici generati dalla pratica dell’attività
  16. Coinvolgimento di cittadini (familiari, pubblico, estimatori ecc.) e relativi consumi riconducibili all’attività dell’allieva/o di riferimento
  17. Indotto diretto e indiretto (produzione e commercializzazione di beni, abbigliamento, attrezzature, servizi tecnici, servizi e materiali per lo spettacolo, servizi gestionali, fiscali e amministrativi, sponsor, ditte per adeguamenti strutturali ecc.)
  18. Coinvolgimento di parti terze ed enti locali e) Stimolo e vivacizzazione dell’economia locale nell’area di ubicazione della scuola di danza (gastronomia, spese alimentari, rifornimento carburante, consumi in loco anche legati all’attesa dei familiari della fine delle lezioni ecc.)

    MINORI COSTI SOCIALI E MINORE IMPIEGO DI RISORSE PER LA SANITÀ PUBBLICA

  19. Contrasto della sedentarietà e delle patologie relative
  20. Anziani in salute ed autosufficienti
  21. Maggiore benessere psico-fisico

A N A L I S I
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Il settore delle scuole di danza private è indissolubilmente legato al mondo della danza professionale dal quale trae origine e ragione di esistere.

Si registra la crescita generale del numero di scuole di danza nel paese dovuta a diversi fattori di carattere sociale e culturale che non prenderemo in esame in questa sede.

La crescita numerica porta con sé la crescita qualitativa, l’evoluzione e l’approfondimento di argomenti didattici, la necessità di aggiornamento e di maggiore specializzazione e professionalizzazione degli insegnanti. Tuttavia mai come in questo momento storico è emersa l’estrema frammentarietà del settore delle scuole di danza private e la carenza di tutele per il comparto. Questo fenomeno va di pari passo al riversarsi all’interno degli Enti di Promozione Sportiva e delle Federazioni Sportive Nazionali di decine di migliaia di persone e di strutture che praticano la danza, o che comunque sono ad essa riconducibili. L’associazionismo sportivo offre alle scuole di danza, al pari delle altre associazioni e società affiliate, servizi e convenzioni relativi ad aspetti assicurativi, di consulenza fiscale, di rapporto con la SIAE ecc. Tra questi l’aspetto più rilevante è rappresentato dalla fiscalità agevolata di cui gode l’attività sportiva dilettantistica e di cui le scuole di danza in quanto tali non godrebbero.

Le scuole di danza nascevano come associazioni culturali o altra forma giuridica e, per la stragrande maggioranza, si sono trasformate in A.S.D./S.S.D. proprio per uniformarsi all’attività sportiva dilettantistica, affiliandosi ad un EPS o ad una FSN ricostituendosi con un nuovo statuto che consentisse loro di essere iscritte al registro Coni, mantenendo però ognuna il proprio imprinting originale e adeguandosi a fatica e con circospezione al nuovo ambiente squisitamente sportivo nel quale si sono ritrovate, che però ha offerto loro l’opportunità di usufruire delle agevolazioni fiscali di cui è beneficiario.

  • In ambito sportivo (endoassociativo) per insegnare danza viene imposto di essere in possesso di un titolo rilasciato dall’ente a cui si è affiliati a seguito di spesso brevi, superficiali e avvilenti percorsi formativi.
  • Tra le agevolazioni fiscali, riservate alle ASD/SSD iscritte al Registro CONI, una delle maggiori sembra essere la possibilità di erogare i cosiddetti “compensi sportivi” senza l’obbligo degli oneri sociali, producendo però la totale carenza di tutela e di aspettative pensionistiche agli insegnanti/lavoratori.
  • Le disposizioni di legge che agevolano lo sport dilettantistico tengono conto delle figure che possono operare in ambito sportivo, ma non delle figure strettamente necessarie all’attività dei corsi di danza (il pianista accompagnatore per la danza classica o il percussionista per la modern jazz, altre figure indispensabili alla corretta gestione dell’attività. ecc. ai quali non si possono erogare i “compensi sportivi”).
  • Spesso alle scuole di danza costituite come associazioni sportive viene precluso l’accesso a bandi pubblici mirati al sostegno di arte, cultura e spettacolo dal vivo, anche se la natura dell’attività è perfettamente coerente. Di contro, per le stesse ragioni, bandi pubblici, finanziamenti e contributi per il mondo sportivo non favoriscono l’accesso alle scuole di danza. Lo stato, la società, il consorzio civile e democratico riconoscono allo sport una importante e fondamentale funzione sociale e lo premiano, lo incentivano con agevolazioni fiscali considerevoli. È avvilente che la danza debba “mascherarsi” da sport per usufruire delle stesse agevolazioni, mentre le stesse importanti funzioni sociali dello sport sono pienamente ascrivibili anche alla danza. La danza figura tra i primissimi posti tra le decine di pratiche disciplinate dagli EPS in termini di numero di associati, spesso subito dopo sport molto popolari come il calcio o il nuoto.

PROPOSTE
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Si rende necessario con urgenza il riconoscimento formale e istituzionale di quanto già esiste nella società civile. È auspicabile quindi il riordino dell’intero comparto delle scuole di danza private e della formazione artistica in generale e la promulgazione di disposizioni di legge, interpretazioni, l’emanazione di linee guida a cui il settore può riferirsi.

  • La definizione della figura dell’Insegnante di Danza e le modalità per conseguirne il relativo titolo di stato e gli aggiornamenti d’obbligo necessari per mantenerlo
  • Il riordino e la regolamentazione dell’intero comparto e il riconoscimento di status di Scuola di Danza Privata (proposta di acronimo SDP)
  • Il riconoscimento giuridico e l’inquadramento lavorativo dell’insegnante di danza anche ai fini previdenziali
  • L’estensione delle agevolazioni fiscali riservate alle ASD e SSD iscritte al Registro CONI alle scuole di danza private in quanto tali e la costituzione di un apposito albo/elenco/registro delle scuole di danza e formazione artistica da sottoporre al controllo della P.A. 5. La costituzione di un organismo consultivo con riconoscimento istituzionale composto da rappresentanti delle associazioni di categoria, delle istituzioni, della scuola pubblica, dei sindacati, da giuristi e fiscalisti.
  • Alcuni dei punti elencati sono contenuti nella legge 175/2017 (ex DDL 2287 bis – codice dello spettacolo) della quale però non sono stati ancora emanati i decreti attuativi. La citata legge, per ciò che concerne la danza, introduce importanti innovazioni quali il riconoscimento della figura dell’insegnante di danza e il riordino delle scuole di danza.

FASE 3, RENATO GRECO: “No a mascherina
per danzatori, respirare anidride carbonica fa male”

vedi articolo Adnkronos
www.adnkronos.com/fase-3-renato-greco-no-a-mascherina-per_3sPUOGhq6bzUkaeA7BTSAL

“Battle: Freestyle” il nuovo film Netflix

Il nuovo film è disponibile dal primo aprile su Netflix (www.netflix.com), piattaforma a pagamento di intrattenimento cinematografico online, serie tv e documentari via streaming.

Battle: Freestyle

locandina del film (Netflix) “Battle Freestyle”

Film norvegese (durata: 88 minuti) del regista Ingvild Søderlind – con Lisa Teige, Fabian Svegaard Tapia, Ellen Dorrit Petersen, Bao Andre Nguyen, Georgia May Anta, Morad Aziman, Keiona e Léa Djyl.

Il seguito di “Battle” (2018) – in cui Lisa Teige (Skam) e Fabian Svegaard Tapia riprendono i ruoli di Amalia e di Mikael – racconta di una crew di giovani ballerini di successo che conquistano la finale di Break the Cypher Paris, gara molto prestigiosa in Francia. La giovane protagonista, Amalia, è però combattuta tra la passione per la danza, l’amore per Mikael e la preoccupazione per sua madre.

5×1000 alle associazioni sportive dilettantistiche

Vedi sul sito dell’Agenzia delle entrate le indicazioni (LINK) per l’accreditamento online delle associazioni/società sportive dilettantistiche, tramite il software di compilazione denominato “Istanza di accreditamento al 5 per mille – Asd”, con collegamento disponibile anche sul sito del CONI (LINK).
Possono presentare la candidatura tutte le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni ai fini sportivi se nella propria organizzazione è presente il settore giovanile, con prevalente attività di avviamento e formazione allo sport dei giovani di età inferiore a 18 anni, ovvero di avviamento alla pratica sportiva in favore di persone di età non inferiore a 60 anni, o nei confronti di soggetti svantaggiati in ragione delle condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o famigliari. Diversamente, non hanno necessità di trasmettere alcuna istanza le associazioni sportive dilettantistiche già accreditate nell’elenco permanente pubblicato sul sito del Coni per il 2021.

 

Danza e disabilità

Le disabilità possono avere diversa causa e caratteristiche, quindi anche classificazioni funzionali molto differenti. Per il mondo della danza è il settore agonistico a tracciare un ordinamento pratico per le varie distinzioni. Gli atleti paralimpici – tra questi sono riconosciuti anche i danzatori sportivi – vengono infatti classificati secondo sei diverse tipologie: amputazioni, paresi cerebrali, difficoltà visive, lesioni spinali, disabilità intellettuali e un gruppo che include tutti quelli non rientranti nelle precedenti categorie (denominato “Gli altri”, dal francese Les Autres).

In generale è possibile estendere l’elenco ai seguenti casi:

  • AMPUTAZIONE
    perdita parziale o totale di almeno un arto;
  • PARALISI
    danni cerebrali non progressivi, per esempio paralisi cerebrale infantile, lesioni cerebrali traumatiche, ictus o disabilità simile che colpiscono il controllo muscolare, l’equilibrio e il coordinamento;
  • DISABILITÀ INTELLETTIVE
    handicap mentali con varie limitazioni intellettive e comportamentali (es: sindrome di Down, autismo…)
  • SEDIA A ROTELLE
    atleti con danni alla spina dorsale o che usano una sedia a rotelle, anche elettronica;
  • CECITÀ
    problemi alla vista, dalla cecità parziale (ipovedenti) a quella totale (ciechi);
  • SORDITÀ
    atleti con problemi all’udito, dalla sordità parziale a quella totale;
  • ALTRI
    persone con disabilità e patologie che non ricadono in nessuna delle categorie precedenti (es: deformità congenite agli arti, nanismo, sclerosi multipla).

DanceAbility

Rientrano in questo ambito le esperienze di danza artistica in comune tra persone con diverse abilità e disabilità, sfruttando e integrando in modo inclusivo le differenti capacità fisiche ed espressive dei singoli. Si pratica grazie ad appositi corsi inclusivi organizzate da insegnanti e scuole di ballo, ma anche nell’ambito di compagnie di danza e spettacolo (es. teatro danza) amatoriali e professionali.


Para Dance Sport 

Lo sport agonistico per portatori di handicap viene regolamentato a livello internazionale dall’IPC, il Comitato Paralimpico Internazionale, con riconoscimento attualmente limitato alla danza in carrozzina (“wheel chair dance”) e per le sole discipline di danze standard, latino-americane e freestyle. Possibile gareggiare in competizioni e campionati articolati nelle categorie individuali e di coppia, duo o “combi”, con due o un solo partner disabile. A livello nazionale le gare sportive amatoriali e promozionali comprendono anche altre classi di disabilità – motoria, intellettiva, sensoriale o psichica – e prevedono ugualmente le più svariate discipline e tipologie di ballo e di concorrenti: individuali, duo/coppia e gruppi, con composizione esclusiva di disabili oppure mista (combi). In tutte le regioni italiane sono presenti palestre che aderiscono a progetti di danzabilità inclusiva, attrezzate idoneamente per la piena accessibilità e specializzate per questo tipo di servizio. Senz’altro da preferire quelle in cui sono presenti staff multidisciplinari, con operatori abilitati per le diverse disabilità e riconosciuti dal Comitato paralimpico.

Salute e preparazione alla danza

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Libri e manuali per saperne di più

Con l’evoluzione umana anche le caratteristiche del ballo e dei ballerini sono cambiate nel tempo e in maniera diversa a seconda dei luoghi e delle usanze. La danza è stata però sempre associata all’uso del corpo accompagnato da ritmi, suoni e canti. Si tratta di una attività, sia essa professionale oppure puramente amatoriale, che richiede l’impiego dell’intelligenza motoria per la coordinazione degli arti e del movimento nello spazio (equilibrio, orientamento, concentrazione, controllo visivo e sensoriale), in rispetto di tempi musicali, successione di azioni corporee improvvisate oppure routines coreografiche prestabilite e memorizzate. D’altra parte il virtuosismo fisico necessita di apprendimento e di allenamento costante per acquisire tono muscolare, flessibilità ed equilibrio, ma anche per avere l’energia da impiegare alternando diverse intensità e velocità.

Fisico e mente sono quindi in continua e stretta relazione, legati fin dalla fase di immagazzinamento mnemonico, perché le esigenze artistiche e atletiche della danza coinvolgono tutti i diversi distretti muscolo-scheletrici-articolari e molteplici capacità cognitive che sono oggetto di svariati studi scientifici e pubblicazioni divulgative, basati su esperienze e analisi altamente approfondite.

Per diventare danzatori e danzatrici di alto livello servono non solo abilità fisiche e predisposizione particolare (talento), ma anche e soprattutto l’esercizio e lo sviluppo delle abilità cognitive e motorie utili per imparare ed eseguire sequenze coreografiche complesse, con una adeguata componente di espressività e interpretazione attiva. Tutto questo viene facilitato dalla guida di insegnanti e coreografi esperti, capaci di aiutare, correggere e quindi far migliorare – grazie alla loro competenza e all’applicazione e dedizione costante – il livello prestazionale e la qualità artistica ed emozionale che scaturiscono da forma fisica e doti psichiche. Gli studi hanno inoltre avvicinato e portato in campo altre figure professionali, quali operatori medici, nutrizionisti e psicologi, solo per citarne alcuni, con gran vantaggio non solo di chi danza per professione o per sport agonistico, ma anche per i praticanti a livello ludico-ricreativo o soggetti con diversa abilità, nonché per tutti gli aspetti informativi e pratici legati alla salute, in termini di prevenzione e terapeutici.

In questa rubrica di ConfederazioneItalianaDanza.org ospiteremo i contributi di esperti e, via via, verranno segnalati testi di riferimento per tutti gli interessati.

“Manuale di medicina della danza.
Traumi, errori tecnici e principi di riabilitazione del tersicoreo”
di Omar De Bartolomeo – Nonsolofitness (2021)

Il libro è dedicato soprattutto ai ballerini, alle giovani promesse della danza classica, agli insegnanti e ai coreografi. Vuole essere inoltre spunto di studio e riflessione per fisioterapisti, preparatori atletici e tecnici, per osteopati e personale sanitario che si sta avvicinando al mondo della danza. “En dehors, port de bras, developpe…rolling in, screwing, winging… sono termini che devono diventare di comune conoscenza, perché solo con un approccio multidisciplinare, la conoscenza del gesto tecnico-artistico e della necessità di correggere gli errori tecnici si può pensare di prevenire e curare le patologie del tersicoreo“. Il libro si articolare in cinque capitoli in cui è descritta l’anatomia applicata alla danza, le patologie acute e da over lavoro, gli errori tecnici e alcuni principi di rieducazione posturale e di correzione del gesto tecnico.

“Preparazione alla danza.
Allenamento specifico per esibirsi al meglio in qualunque forma di danza”
di Eric Franklin, traduzione di Maurizia Paolucci – Gremese Editore (2017)

Pioniere nel campo della visualizzazione finalizzata all’allenamento fisico, in questo manuale l’autore illustra come migliorare la tecnica e la performance di tutte le forme di danza. Stabilizzando e rinforzando il baricentro, affinando la coordinazione, l’equilibrio, l’allineamento e la scioltezza. Nel modo più efficace e con il minor sforzo possibile, il metodo – pensato per liberare il corpo e perfezionare i movimenti – permette a tutti i danzatori di ottenere: una maggiore elevazione nei salti, in modo più potente e senza tensioni; pliés più profondi; giri più precisi; un miglior en dehors; un’estensione più elastica delle gambe. Le tecniche di Franklin sono collaudate e perfezionate in tanti anni di ricerca e di applicazione pratica, aiutando moltissimi professionisti ad affinare e migliorare la preparazione fisico-mentale. In abbinamento ad una buona visualizzazione, qualunque lavoro muscolare risulta potenziato e al tempo stesso arricchito di espressività nella sua esecuzione. “Il volume è indirizzato sia ai ballerini classici sia a quelli moderni ed  è uno strumento didattico a disposizione dei maestri di danza e dei loro allievi (inclusi gli studenti dei licei coreutici), e un testo di riferimento per chiunque lavori nell’ambito dell’allenamento ideo-motorio”.

“Danza e salute.
Come prevenire e risolvere tutti gli stress fisici legati alla danza”
di Judith R. Peterson, traduzione di A.C. Pinello, illustrazioni di K. Rowland – Gremese Editore (2014)

Il corpo di qualunque danzatore è sottoposto a sforzi e stress notevoli. Ciò impone ai danzatori stessi, agli allievi e ai loro insegnanti, l’esigenza di conoscere i rischi fisici legati alla loro professione e di non sottovalutare i sintomi. Questo manuale pratico e scorrevole percorre un vero e proprio “giro” del corpo dalla testa ai piedi, fornendo un complesso d’informazioni indispensabili riguardo all’igiene, alla prevenzione delle lesioni e al trattamento dei comuni problemi di salute dei ballerini. Comprende consigli in materia di consapevolezza corporea e immagine di sé, disturbi alimentari e fratture da stress, e affronta altresì le patologie connesse all’en-dehors e i disturbi di ginocchia, piedi e dita dei piedi. Ogni capitolo è dedicato a una singola parte del corpo e si conclude con una sintesi immediata di cinque nozioni fondamentali, da tenere sempre presenti, e cinque esercizi di sicura efficacia.

“Scienza in danza.
Preparazione fisica e riabilitazione per danzatori”
di Romeo Cuturi – ATS Giacomo Catalani Editore (2020)

Il libro, basato sulle evidenze di ricerche scientifiche incentrate su danza e fisioterapia, propone contenuti innovativi e pratici di preparazione fisica, postura, riabilitazione e rieducazione tecnica per danzatori. Offre programmi dettagliati di lavoro ed esercizi costruiti con un percorso mirato dalla sala al palco. L’autore getta contribuisce così a gettare una nuova luce per osservare il danzatore da una nuova prospettiva, offrendo una “lettura scientifica del movimento specifico e una serie di soluzioni professionali per l’atleta danzatore. Un testo di assoluto riferimento per tutto il mondo della danza“.

Dal 1912 la scuola di ballo più grande al mondo

Dal 1912 in poi milioni di uomini e donne hanno imparato a ballare nelle scuole di ballo Arthur Murray di tutto il mondo. Questo grazie ad istruttori formati per insegnare con un metodo, perfezionato negli anni, che consente di apprendere rapidamente, con facilità e in modo divertente.

Perché fare da tappezzeria? Questa era una delle pubblicità già nel 1922., un secolo fa. Tra gli slogan più famosi anche “Se sai camminare, ti insegniamo a ballare” , oppure “Entri camminando, esci ballando”

  • La catena di scuole “Arthur Murray Dance Studios” è intitolata al poliedrico fondatore di questo franchising ramificatosi in tutto il mondo. Di Arthur Murray (1895†1991) si racconta come avesse superato la timidezza giovanile, e la difficoltà a socializzare con le ragazze, appunto grazie al ballo. Allievo e poi collaboratore dei maestri Irene e Vernon Castle, Murray iniziò ad insegnare nel 1912, all’età di 17 anni. Col tempo ha sviluppato un metodo per imparare a ballare a distanza – tramite diagrammi e schemi di impronte ricevuti via posta – anticipando in qualche modo quella che oggi, dopo oltre 100 anni di storia, è un’opportunità offerta dal web con le lezioni di ballo “online”.

“Non c’è mai stato un momento migliore per imparare a ballare!”

  • L’organizzazione conta attualmente più di 270 scuole sparse nel mondo – di cui ben 10 in Italia, a Brescia, Firenze, Lecce, Milano, Modena, Padova, Roma, Torino, Verona e Vicenza– che operano in stretta sinergia tra loro per offrire un servizio con alti standard di qualità, insegnanti di esperienza internazionale e anche una comunità incentrata sul coinvolgimento degli iscritti e sulle loro esigenze personali e di vita sociale.

Ogni studio, sempre diretto da professionisti di alto livello, è attento alla ricerca e alla proposta di nuovi corsi e lezioni personalizzate, nuove attività e nuovi modi per rendere sempre confortevole e interessante l’esperienza degli iscritti. Gli eventi Arthur Murray risultano così essere occasioni di ritrovo tra le varie scuole, un modo per conoscere altre persone con la stessa passione, per condividere giornate all’insegna del ballo e del divertimento in sale prestigiose e location da sogno.

Per informazioni e contatti
vai al sito www.arthur-murray.it

Danza sportiva in formazione, standard e latine

BYU Youth Dancesport “A” Team “Disney” Ballroom Formation Medley 2019 – YouTube

Sopra e sotto i link ai video di due validi esempi di danza di coppia in formazione, con coreografie di balli standard e balli latino-americani eseguiti da otto coppie. Una disciplina di squadra altamente spettacolare ma poco praticata in Italia.

DUET Perm, RUS | 2017 World Formation Latin | O N E❣️H E A R T B E A T ❣️ – YouTube

Calendario Anmb 2022

Aggiornato il calendario delle attività Anmb 2022 fino al mese di settembre, pubblicato sul sito dell’Associazione nazionale maestri di ballo, con una serie di gare e campionati per professionisti e amatori, sempre con la formula “open”, a libera partecipazione per chi voglia iscriversi.

6 gennaio
Raduno “Abruzzo in Danza”
Ortona (CH) – Organizzazione: CR Abruzzo Molise

9 gennaio
Gara nazionale “Festival del Levante”
Lecce – Puglia – Organizzazione: Time For Dance Lecce

22-23 gennaio
Gara internazionale “La Notte delle Stelle”
Roma (Lazio) – Organizzazione: Simone Di Pasquale

23 gennaio
Gara nazionale “Trofeo Aida”
Giovinazzo (BA) – Organizzazione: Puglia CIPS

30 gennaio
Gara nazionale “Open Sicily Cup ANMB”
Palermo – Organizzazione: CR Sicilia

26/27 febbraio
Gara nazionale “Liberty Dance Cup”
Giovinazzo (BA) – Organizzazione: Team Italy Dance

27 febbraio
Competizione Nazionale
Montenero di Bisaccia (CB) – Organizzazione: CR Abruzzo Molise

6 marzo
Gara nazionale “Coppa Puglia”
Giovinazzo (BA)

13 marzo
Campionato InterRegionale Centro Italia Open
Pomezia (RM) – Organizzazione: CR Lazio

19/20 marzo
Trofeo Csen Nazionale
Catania – Organizzazione: CSEN Sicilia

1/3 aprile
Gara internazionale “Dance As Fire Championship”
Roma (Lazio) – Organizzazione: Giorgianni / Manfredini

3 aprile
Coppa Italia Cips
Gara nazionale a Giovinazzo (BA) – Organizzazione: Puglia CIPS

9/10 aprile
Gara nazionale “Dance Competition ANMB”
Catania – Organizzazione: CR Sicilia

16/17 aprile
Gara internazionale “Milano Grand Ball”
Organizzazione: Villa/Colagreco/Pino/Bucciarelli

24/25 aprile
Milano International
Carugate (MB) – – Organizzazione: CR Lombardia

7/8 maggio
Campionato Regionale ANMB/CSEN
Catania – Organizzazione: CSEN & CR Sicilia

8 maggio
Campionato Regionale ANMB Lombardia
Organizzazione: CR Lombardia

14/15 maggio
Campionato Regionale ANMB Puglia Open
Taranto/Giovinazzo (BA) – Organizzazione: CR Puglia

15 maggio
1° Gran Prix Sunrise Dance
Gara nazionale Jesolo (VE) – Organizzazione: CR Veneto

22 maggio
Gran Prix Med Cup
Gara nazionale Giovinazzo (BA) – Organizzazione: Puglia CIPS

22 maggio
Gara nazionale “2° Trofeo Città di Varese”
Varese (Lombardia) – Organizzazione: Iezzi Pietro

2/5 giugno
Campionati Italiani Coppie & Team
Cinecittà Roma (Lazio) – Organizzazione: ANMB nazionale

12 giugno
Gara nazionale “1° Trofeo Time Club”
Pioltello (MI, Lombardia) – Organizzazione: Curci e Cazzaniga

27/31 luglio
Gara internazionale “Shining Star Cup”
Bitonto (BA, Puglia) – Organizzazione: Team Vivo Latino

7 agosto
1 °Trofeo Metamorfosi  Nazionale
Giurdignano (LE, Puglia) – Organizzazione: ASD Centro S.D. Metamorfosi

8/11 settembre
Gara internazionale “Roma Dance Cup”
Roma (Lazio) – Organizzazione: Gaetano Sentina

Vedi sul sito Anmb (LINK) la pagina con l’elenco completo degli appuntamenti, che comprendono anche corsi di formazione e aggiornamento, incontri sociali, sessioni di esami e iniziative varie.

 

Danze caraibiche e latino-americane. Le differenze

DUE DIVERSE TIPOLOGIE. I balli caraibici e le danze latino-americane sono due discipline differenti ma entrambe affascinanti e coinvolgenti per la musica, per le movenze e le tipiche figurazioni. Dedicheremo presto una sezione del sito a questi due generi di danza.

 

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BALLI LATINO AMERICANI
Quella delle danze latino-americane è una disciplina prettamente sportiva, regolamentata e praticata a livello internazionale nelle gare e nei campionati dei balli di coppia di varie organizzazioni. I balli da competizione sono cinque: Samba, Cha cha cha, Rumba, Paso doble, Jive

BALLI CARAIBICI
Le danze caraibiche comprendono una serie di balli tradizionali di cui tre hanno subito uno sviluppo ad uso agonistico. Salsa (cubana e/o portoricana), Bachata e Merengue. In tutto il mondo sono assai più diffuse rispetto alle danze latino-americane, in quanto più praticati nei ritrovi e nei locali da ballo, con appuntamenti di socializzazione ricchi di allegria e spesso caratterizzati dalla musica dal vivo.

Salsa Cubana
Salsa Portoricana
Salsa Venezuelana

 

 

 

Brani di repertorio e basi musicali per corsi intermedi

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