Prova di campionato valida per il circuito di Coppa Italia in programma nel Palasport di Frascati (Roma) il 24 e 25 aprile.
Discipline: danze standard, latine, argentine, caraibiche, afrolatine, coreografiche, country, liscio, sala, street e pop, synchro latin e a tema.
Metodo di giudizio: Dance Gold System. Termine di scadenza per le iscrizioni online: sabato 16 aprile 2022 (sul sito www.movimentoitalianodanzasportiva.it).
Il movimento è salutare – cosa ormai risaputa – e praticare il ballo fa bene in special modo ai cosiddetti “seniores”, over 60 e non solo. Per il benessere della persona è fondamentale, oltre all’attività fisica, anche la semplice partecipazione, lo stare insieme e l’essere coinvolti in un ambiente di gruppo. Ballare è inoltre un’attività assolutamente modulabile, da soft a più intensa, a seconda dello stato di forma e delle preferenze. Del resto la scelta è vastissima, dai corsi sociali di ballo liscio e da sala di coppia ai balli di gruppo, dalla danza moderna a quella orientale, eccetera. Per le coppie c’è un gran numero di stili e danze, davvero per tutti i gusti, per esempio tra balli old-time, moderni e latini: valzer lento e viennese, mazurca, polca, tango, foxtrot, beguine, marcetta, paso doble, mambo, salsa, merengue, bachata, rumba, cha cha cha, samba, jive, boogie woogie, swing, rock’roll… solo per nominare quelli più conosciuti e praticati non solo per divertimento ma anche quale sport agonistico (nella foto in alto l’immagine di una competizione delle categorie senior). Ma anche sul fronte dei balli di gruppo c’è una enorme possibilità di intercettare le simpatie di ognuno: nella danza moderna le musiche sono del tutto libere e lo stesso per i balli in linea, sincronizzati, sebbene siano i popolari ritmi latino-caraibici ad essere i più gettonati. Altre opzioni sono senz’altro i corsi di danzaterapia, danze olistiche oppure aerobiche. Non solo per queste ultime, tanto vicine a forme di ginnastica e fitness, in genere per praticare il ballo è consigliabile avere l’ok del proprio medico: la certificazione medica è prevista e obbligatoria iscriversi a scuole e palestre di danza sportiva, ma è sempre consigliata anche per la danza artistico-culturale e/o semplicemente ludico-ricreativa.
Movimento, ritmo e atmosfera positiva
L’interesse per il ballo e la danza da parte di persone appartenenti alle fasce di età “over” si spiega anche con la particolare situazione che spesso accomuna le persone più mature, salute permettendo: figli ormai adulti, problemi di lavoro assenti, molto tempo libero e tanta voglia di essere sempre attivi. A trascinare e motivare maggiormente per un corso di danza è appunto la prospettiva di poter praticare un’attività fisica e di socialità che riesce a coniugare questi due aspetti allo stesso tempo. Importante, nel ballo di coppia, è anche la possibilità di poterlo fare insieme al proprio coniuge o compagno/a di vita.
I benefici
La medicina dello sport considera la danza come un’attività ottimale per la terza età in quanto aiuta a migliorare il tono e il controllo muscolare, l’elasticità delle articolazioni e la coordinazione psicomotoria. Una delle componenti più apprezzate è anche il miglioramento della salute cardiovascolare: pur essendo moderato, in questo senso l’impegno fisico richiesto ha efficacia e rilevanza provata scientificamente. Importanti anche i meccanismi con cui si stimolano l’attenzione, la capacità reattiva e la coordinazione. Con l’obiettivo di assecondare il ritmo e la melodia, eseguire i movimenti corretti e rispettare la coreografia prevista, si sviluppa spontaneamente un esercizio che favorisce la coordinazione. Ballare aiuta pure alla salute di ossa e muscoli, per non parlare dei giovamenti all’aspetto delle persone: anche a chi è avanti con l’età, la danza restituisce portamento ed equilibrio, è divertente e contribuisce a ritrovare quella necessaria serenità che si riflette anche sul viso e sull’immagine della persona.
Nell’abbraccio e nei movimenti dei partner, tra melodie struggenti e indimenticabili, questa danza racconta un’alternanza di sentimenti – con toni melanconici, romantici ma anche drammatici – in un crescendo di ritmo e sensualità, eleganza, passionalità ed erotismo.
Il tango argentino è sicuramente uno dei balli di coppia più noti e praticati al mondo. Un vero e riconosciuto patrimonio dell’umanità per il suo linguaggio universale, caratterizzato non solo da originali sonorità ma anche per quella particolare atmosfera – popolare e di alto valore artistico allo stesso tempo – che si crea nel connubio tra musica, movenze e interpretazione, con passaggi virtuosi, dalla più seriosa e lenta compostezza allo scatenarsi in un turbine di passi e giri di inattesa velocità.
Il tango è coppia
Un universo di emozioni, con una tecnica e uno stile tutto da scoprire e fondamentale per la cultura e la preparazione di danzatori e danzatrici di qualsiasi altra disciplina.
Hanno detto:
Enrique Santos Discépolo
Il tango è un pensiero triste che si balla.
Miguel Ángel Zotto
Il tango non è maschio, è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’”otto”, che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione.
Nel tango, ci si conosce attraverso l’abbraccio.
Jorge Louis Borges
Le gambe s’allacciano, gli sguardi si fondono, i corpi si amalgamano e si lasciano incantare. Dando l’impressione che il tango sia un grande abbraccio magico dal quale è difficile liberarsi. Perché in esso c’è qualcosa di provocante, qualcosa di sensuale e, allo stesso tempo, di tremendamente emotivo.
Studiare il tango non è inutile, significa studiare le diverse vicissitudini dell’anima argentina.
Il tango conquista in modo semplice perché l’ascoltarlo o vederlo ballare invogliano ad infilarsi un paio di scarpe da tango e lasciarsi condurre.
Dove nasce il tango? Negli stessi luoghi dove pochi anni dopo sarebbe nato il jazz negli Stati Uniti, nelle casas malas, sparse per tutta la città. Dove la gente si riuniva anche solo per giocare a carte, bere un bicchiere di birra ed incontrarsi con gli amici.
Anonimo
Bisogna essere in due per ballare il tango.
Patrimonio dell’umanità
Il 30 settembre 2009 il tango argentino è stato riconosciuto come “patrimonio culturale immateriale dell’umanità” dall’Unesco, l’organizzazione culturale delle Nazioni Unite a cui aderisce anche la nostra Confederazione Italiana della Danza (CID).
Lo stile Tango si estende ad altri due “balli argentini”: la Milonga (sopra) e il Vals (sotto)
Primo ballerino del teatro Bolshoi di Mosca da dicembre 2021, Jacopo Tissi ha rinunciato al suo prestigioso ruolo a causa della guerra in Ucraina.
Lombardo, classe 1995, Jacopo Tissi, diplomato nel 2014 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e considerato l’erede diretto di Roberto Bolle, in pochi anni è riuscito ed essere scelto per uno dei palcoscenici più importanti al mondo, su cui hanno danzato delle vere leggende.
Nei giorni scorsi Tissi ha confermato di lasciare il teatro Bolshoi di Mosca, notizia non inaspettata tra gli addetti lavori che stanno seguendo i tragici aggiornamenti delle ultime settimane. Jacopo Tissi ha spiegato su Instagram: “Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all’altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera qui in Russia”. Una dissociazione accolta con favore e apprezzata in tutto il mondo, per il suo coraggio e per la chiarezza dell’intento: “Nessuna guerra può essere giustificata“.
Sul sito dell’Istituto Addestramento Lavoratori dello spettacolo (IALS) è riportato l’avviso sulle nuove e importanti misure in materia pensionistica, varate per i lavoratori dello spettacolo. L’informazione proviene dalla Rete Artisti Spettacolo Innovazione (RASI), organizzazione di riferimento con la quale Ials è in stretta collaborazione.
Per informazioni dettagliate e per l’applicazione alla propria situazione previdenziale il consiglio è quello di rivolgersi alla professionalità di un esperto consulente o di un CAF in grado di fornire le risposte più esaurienti e attivarsi a seconda dei casi.
Dal sito INPS
Il decreto-legge 73/2021, introduce disposizioni in materia di regime pensionistico per i lavoratori iscritti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo modificando le disposizioni del decreto legislativo 182/1997.
Con la circolare INPS163 del 29 ottobre 2021 l’Istituto fornisce indicazioni in materia pensionistica per la tutela previdenziale dei lavoratori assicurati con il Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo e illustra le modifiche e le principali misure stabilite dalla norma.
L’anzianità assicurativa e contributiva per poter usufruire delle prestazioni, si intende maturata con 90 contributi giornalieri dei quali, almeno i 60 (cioè i due terzi), devono riferirsi a effettive prestazioni lavorative svolte nel settore dello spettacolo, indipendentemente dalla natura autonoma o subordinata del rapporto di lavoro, ferma restando la prevalenza contributiva utile a determinare il diritto alle prestazioni nell’ambito del Gruppo A.
Concorre, a tal fine, anche la eventuale contribuzione relativa ad attività di insegnamento o di formazione o di carattere promozionale, se svolta a tempo determinato da lavoratori appartenenti alle qualifiche professionali di cui al citato Gruppo A, come individuate dal decreto ministeriale 15 marzo 2005.
Nella individuazione dei 2/3 di contribuzione riferita ad effettive prestazioni lavorative svolte nel campo dello spettacolo e del restante 1/3, rileva tutta la contribuzione versata o accreditata alla data di presentazione della domanda di pensione avente decorrenza non anteriore al 1° agosto 2021.
Ai soli fini dell’acquisizione del diritto alla corresponsione dei trattamenti pensionistici, ai lavoratori che possano far valere annualmente almeno 60 contributi giornalieri effettivi o figurativi versati o accreditati nel FPLS, è accreditato d’ufficio, negli anni in cui la retribuzione globale percepita dal lavoratore non superi quattro volte l’importo del trattamento minimo in vigore nell’assicurazione generale obbligatoria, un numero massimo di 60 contributi giornalieri, fino a concorrenza di 120 contributi giornalieri annui complessivi. In ogni caso tale accreditamento è consentito per un massimo di dieci anni.
Disponibile online la Guida sui finanziamenti europei 2021-2027 per la cultura. La pubblicazione, a cura della Commissione Europea, illustra le opportunità offerte da ben 21 diversi “Programmi” ed è pertanto utile per orientarsi nel panorama dei finanziamenti dell’UE per il settennio in corso.
ARTE, CULTURA, SPETTACOLO, SPORT, SALUTE E TEMPO LIBERO
La Confederazione Italiana della Danza, associata al CID-UNESCO, il Consiglio Internazionale della Danza che opera a livello mondiale sotto l’egida dell’ONU:
è costituita come libera unione e comunità di appassionati, sostenitori e professionisti, ballerini, insegnanti e coreografi, centri e scuole di danza, gruppi, compagnie, crew, associazioni, operatori e appassionati di attività di arti tersicoree in genere.
chiunque può far parte di questa comunità: aderire è assolutamente gratuito per tutti, non è richiesta alcuna quota di iscrizione, affiliazione o tesseramento obbligatorio: questo perché crediamo nella libertà di danzare e nel diritto di amare qualunque forma di ballo, senza divisioni, senza imposizioni, obblighi, divieti o censure.
Una serie tv francese prodotta da Orange Studio racconta i retroscena e la vita degli artisti del prestigioso teatro parigino. Subito dopo la presentazione del trailer ufficiale (video che puoi vedere qui sotto) è stato dato l’avvio alle otto puntate, disponibili on demand su Sky Serie dal 12 marzo (ore 21:15) e in streaming su Now TV, con finale di stagione previsto per il prossimo 2 aprile.
La fiction – realizzata da Cécile Ducrocq et Benjamin Adam – offre l’opportunità di conoscere le dinamiche del dietro le quinte dell’Opéra di Parigi, istituzione francese che la produzione definisce “specchio della nostra società”. Rivalità interne, cinismo e gestione del potere, rigore e concorrenza, questi i contenuti della nuova serie che percorre la carriera della prima ballerina Zoé (interpretata da Ariane Labed), 35enne e in piena crisi, privata e professionale.
Il 23 e 24 aprile 2022 Avellino ospita la prima edizione del Premio internazionale di danza “Carlo Gesualdo”, in cui saranno presenti illustri esponenti provenienti da tutto il mondo.
ORGANIZZAZIONE. L’evento è organizzato dalla scuola di danza “Esmeralda”, diretta da Guendalina Manzi. La direzione artistica della manifestazione è inoltre curata con la collaborazione del maestro Fabrizio Esposito. Presidente della giuria internazionale sarà l’étoile Giuseppe Picone.
PROGRAMMA. Le giornate del 23 e 24 aprile saranno aperte alle scuole di danza italiane, per offrire ai giovani allievi occasioni di crescita professionale e la possibilità di guadagnare esperienze formative di prestigio. La serata conclusiva si terrà domenica 24 aprile, alle ore 20.30, e vedrà l’esibizione di etoile internazionali intervallati dalle cerimonie di premiazioni degli ospiti secondo il seguente ordine: Premio Carla Fracci, Premio al talento, Premio Produzione, Premio Formazione, Premio Carriera.
La diffusione che oggi sta avendo la danza impone in maniera vivissima il problema di un lavoro scolastico strettamente collegato ad esigenze di ordine pedagogico e didattico. L’attenzione e l’interesse alle varie forme di “Ballo “di un pubblico sempre più vasto hanno determinato di riflesso e per necessità il fiorire delle Scuole di Danza e di Ballo.
Nel particolare momento culturale che stiamo vivendo, così denso di problematiche umane per la carenza di “contenuti “, l’insegnamento coreutico di conseguenza viene ad avere un compito preciso anche se arduo. Deve riuscire a canalizzare in un unico processo educativo due esigenze fondamentali:
da una parte un rigoroso studio che escluda ogni dilettantismo, ponendo così le basi di una eventuale preparazione professionale dell’allievo;
dall’altra l’introduzione di un discorso più ampio di preparazione al gusto teatrale, per far conoscere all’allievo i valori della Danza, ma anche del Teatro così come di ogni altra forma d’arte.
In questo modo l’insegnamento coreutico non rimane avulso dalla realtà, ma viene a stimolare interessi più ampi e di maggiore utilità: non più la lezione fine a se stessa in una sala che poi rimane vuota, ma una attività che investa globalmente l’allievo, favorendone sia lo sviluppo psicofisico, in quanto la danza è volontà, disciplina, spirito di sacrificio, sia la crescita culturale e il processo di umanizzazione. Anche l’elemento meno dotato artisticamente può così trarre il suo profitto, perché lo studio effettuato è servito ad affinarlo nel fisico, come pure a stimolarne il gusto estetico e la sensibilità.
La “lezione di ballo “dev’essere un momento per il recupero di sé, come liberazione di energie spesso soffocate da formule sociali, come superamento di inibizioni psicomotorie, riaffermando i valori della spontaneità e della partecipazione attiva. Gli allievi delle scuole di oggi saranno i tecnici e il pubblico di domani, per cui dobbiamo porre ora le basi per dare vita ad una preparazione protesa a varie forme artistiche e culturali.
* Anna Maria Cerulloè stata grande e vincente protagonista nel promuovere gli iter parlamentari e di legge per la nascita dei Licei Coreutici e, in precedenza, per il riconoscimento del diploma rilasciato dall’Accademia Nazionale di Danza quale titolo di laurea a tutti gli effetti. Con il suo impegno per la Riforma dell’istruzione artistica è stata inoltre artefice del coinvolgimento di tutti i Conservatori di Musica con le Accademie di Belle Arti e di Arte Drammatica: un lavoro che ha portato al varo della Legge 508/99, per restituire agli artisti la dignità e il decoro che competeva loro. Attualmente fa parte del gruppo di promotori eccellenti CIDe, al nascere della Confederazione Italiana della Danza, pur ricordando che la danza è un’arte – quindi ne è libera la pratica e anche l’insegnamento – la sua sintesi è stata: “Per elevare la qualità dell’insegnamento nelle scuole private di danza, al termine dei corsi di studio, se ci sono i requisiti, è prioritario prevedere il rilascio di diplomi che abbiano una validità riconosciuta, equipollente”. Si tratta realmente di un aspetto fondamentale e di garanzia per l’utente consumatore e per i centri di formazione e le scuole private che, se rivolte e adeguatamente titolate, anche per l’avviamento professionale, potranno ottenere la certificazione dei propri corsi insieme ai riconoscimenti e alle agevolazioni previste per chi eroga servizi di pubblico interesse e utilità sociale.
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